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Lo spazio, inteso come luogo di lavoro e di creazione, necessita di tanta cura e attenzione; è lo specchio del linguaggio e della sensibilità di chi lo abita e si arricchisce di nuove esperienze quando viene condiviso con altre persone. Spazio Urano, sede dello studio di Francesco Campese, restituisce nella sua struttura e funzione la visione artistica del pittore che lo ha fondato e contemporaneamente si dirama in nuove forme espressive grazie alla presenza di altri artisti e curatori che qui hanno deciso di presentare varie attività culturali e percorsi espositivi.

Spazio Urano non ha una lunga storia, ma di strada ne ha già fatta abbastanza. Il 20 ottobre 2018, in occasione della Rome Art Week, ha aperto per la prima volta al pubblico le sue porte con “Etere. Open studio di Francesco Campese”, una selezione delle principali opere pittoriche dell’artista, da quelle in cui erige misteriose strutture architettoniche come quinte teatrali di “scene senza attori” con chiari riferimenti ai Maestri del Trecento e del Quattrocento fino agli atmosferici paesaggi realizzati procedendo per graduali velature di colore.

Situato nel cuore del Pigneto in via Sampiero di Bastelica 12, dopo questa iniziale esperienza, Spazio Urano ha proposto corsi di pittura, individuali e collettivi, e altre iniziative finalizzate alla promozione di differenti espressioni artistiche. La mission dello spazio è quella di unire diverse attività culturali e didattiche, organizzando mostre, laboratori di pittura, workshop multidisciplinari e progetti di ricerca. “Speculum” è la prima esposizione collettiva qui presentata e nei prossimi mesi Campese si concentrerà nella progettazione di altri eventi.

La sede, divisa su due piani, ben si presta a ospitare le ricerche altrui, anche se rispecchia nelle linee e nella struttura la visione architettonica riscontrabile nei dipinti di Campese: un lungo corridoio adatto a esposizioni personali e collettive inquadrato da una suggestiva arcata che prospetticamente invita lo spettatore ad attraversare lo spazio fino a scendere, attraverso la scalinata, nel piano inferiore dell’atelier. Quest’ultimo è il cuore pulsante di Spazio Urano; è lo studio in cui Campese dà origine alle sue creazione tra strumenti, colori e tele appese. In un angolo, un cavalletto e un tavolo da lavoro costruito artigianalmente testimoniano il rigore della sua ricerca pittorica, che procede con costanza ogni giorno, senza esitazioni. Tuttavia, l’atelier può trasformarsi, come auspica lo stesso Campese, in una sala polifunzionale pronta ad accogliere laboratori artistici di qualsiasi settore, conferenze e progetti sperimentali.

Roma ha il dono di essere una città ricca di variegate proposte culturali ma è al contempo dispersiva. Forse proprio per questo negli ultimi anni stanno sorgendo in diversi quartieri nuovi spazi gestiti da artisti. Dietro questa tendenza c’è il bisogno di approfondire liberamente la propria creatività contaminandola con linguaggi altrui fuori da sedi e contesti istituzionali.

Studio e sperimentazione, costanza nella propria ricerca e apertura alle altre forme artistiche: questi sono i due poli su cui si muove, in perfetto equilibrio, la visione di Francesco Campese. Il vero segreto sarà quello di mantenere fede alla propria missione – quella della ricerca individuale – pur essendo inclusivi nel luogo in cui il proprio linguaggio prende forma e colore.

Art curator

Simona Pandolfi